Magia Digitale nel Cinema: Indiana Jones e il deaging di IA Fran
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale per il deaging (ringiovanimento) e aging (invecchiamento) degli attori nel cinema sta diventando sempre più comune e innovativo. Un esempio recente e significativo è rappresentato dal film “Indiana Jones e il quadrante del destino”, in cui Harrison Ford, 81 anni (13 luglio 1942) appare con un volto ringiovanito durante i primi 25 minuti del film, ritornando all’età di 35 anni. Tutto questo è reso possibile grazie all’utilizzo di un’intelligenza artificiale chiamata Fran (Face re-aging network), sviluppata internamente da Disney e annunciata alla fine del 2022.
Fran si differenzia da altre tecnologie simili perché non è stata allenata utilizzando volti di persone reali catturati tramite lo scraping di Internet e dei social network, bensì è stata addestrata utilizzando dati sintetici, cioè volti generati casualmente e inesistenti creati con strumenti come Dall-E 2, Midjourney e Stable Diffusion.
Questi volti sintetici sono stati modificati per mostrare l’invecchiamento o il ringiovanimento utilizzando tecniche di machine learning (apprendimento automatico).
L’utilizzo dei dati sintetici presenta molti vantaggi, soprattutto relativamente alla tutela della privacy delle persone coinvolte.
Evitando l’utilizzo di immagini reali, non si rende necessario raccogliere dati sensibili da fonti esterne, come Internet e i social media. Inoltre, secondo gli sviluppatori di Fran, addestrare l’intelligenza artificiale utilizzando tali immagini sarebbe stato estremamente complesso, se non praticamente impossibile, poiché richiederebbe l’accesso a foto del medesimo soggetto con identica espressione facciale, posa, illuminazione e sfondo in momenti diversi della sua vita.
Ottenere un dataset così specifico e completo risulterebbe indubbiamente complesso, se non irrealizzabile. Pertanto, l’utilizzo di dati sintetici si presenta come una soluzione più pratica ed efficiente per addestrare l’intelligenza artificiale come Fran nel campo del deaging e aging nel cinema.
Questi dati sintetici generati sono stati quindi utilizzati per addestrare Fran, consentendole di apprendere come applicare gli effetti di invecchiamento o ringiovanimento in modo realistico.
L’intelligenza artificiale può prevedere quali parti del volto subiranno l’invecchiamento o il ringiovanimento, dove le rughe appariranno e dove la pelle sarà più liscia.
Tra gli altri vantaggi, l’impiego di Fran permette la riduzione dei tempi di post-produzione consentendo di ottenere modifiche di invecchiamento o ringiovanimento in pochi minuti risparmiando giorni di lavoro manuale. Ne consegue una maggiore flessibilità creativa degli artisti di effetti visivi e degli editori video in grado, ora, di apportare modifiche localizzate e dirigere l’effetto desiderato con facilità e precisione.
“Indiana Jones e il quadrante del destino” non è l’unico esempio di utilizzo dell’intelligenza artificiale per il deaging o aging nel cinema. Negli ultimi anni, molte produzioni cinematografiche hanno sfruttato questa tecnologia per creare effetti convincenti.
Ad esempio, nel film “The Irishman” di Martin Scorsese, l’intelligenza artificiale è stata utilizzata per gli attori Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, consentendo loro di apparire più giovani nelle scene ambientate in epoche passate.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel deaging e aging presenta un potenziale considerevole per il cinema e l’industria dell’intrattenimento in generale.
E’ comunque importante sottolineare che queste tecnologie non sostituiscono il lavoro degli artisti e dei tecnici ma sono “alleati” che possono essere utilizzati per migliorare e ottimizzare il processo di produzione. Attraverso un intricato equilibrio tra maestria tecnologica e talento attoriale, l’IA trasforma i volti degli attori in tele di emozioni senza tempo dove ogni ruga, ogni sorriso, ogni sfumatura racconta una storia, un viaggio attraverso le epoche che si svela sul grande schermo. Benvenuti nel regno dell’impossibile, dove la tecnologia crea una sinfonia di gioventù e saggezza. Benvenuti nel futuro del deaging e aging, dove i volti degli attori diventano i protagonisti di un’epopea senza tempo.