L'hashtag

Come tutti (o quasi) sanno, l’hashtag è il simbolo del cancelletto che viene utilizzato nei post su Twitter e su altri Social Media per mettere in evidenza un determinato argomento. A lanciare per primo l’idea di usare il cancelletto per richiamare l’attenzione su un tema specifico fu Chris Messina nell’estate del 2007: e lo fece proprio per sondare i suoi seguaci virtuali circa l’idea di introdurre l’hashtag in via ufficiale. Il primo hastag della storia fu dunque: #barcamp. Da quel momento e fino al 2009, l’hashtag fu usato negli States in via informale: in pratica  molti se ne servivano  per segnalare argomenti di interesse su cui si voleva attirare la curiosità degli altri e avviare magari uno scambio di idee. Ad esempio proprio durante l’estate del 2007 l’hahstag fu molto utilizzato nei commenti  riguardanti il devastante incendio che colpì il territorio della

California nelle vicinanze di San Diego. Nell’occasione divenne famosissimo l’hashtag #sandiegofire che nacque proprio allo scopo di diffondere notizie e dettagli importanti  su quanto stava accadendo. Si può dire che  proprio a partire da allora  i Social Media si imposero come strumento di pubblica utilità in quanto consentivano una facile e immediata interazione su argomenti di interesse generale, quali appunto pubbliche calamità. Tuttavia, fu solo due anni dopo, nell’estate del 2009, che Twitter adottò ufficialmente la funzionalità dell’hashtag allo scopo di consentire l’effettuazione di ricerche su uno specifico argomento. Ben presto l’hashtag ottenne un successo virale al punto che all’inizio del 2011 fu adottato anche da Instagram. Oggi l’hashtag è universalmente conosciuto, e oltre che su Twitter e Instagram si usa, per esempio, anche su Facebook, GooglePlus e altri Social. Qualcuno, però, potrebbe porsi delle domande: l’hashtag è davvero utile? Non è che l’uso del cancelletto sia ormai diventato un inutile vezzo, una moda passeggera ormai superata? Probabilmente no. Oggi più di prima, infatti, l’hashtag presenta notevoli vantaggi: in primo luogo, risulta molto utile per diffondere e condividere idee e informazioni, quindi è a tutti gli effetti una garanzia ulteriore di democrazia e libertà di informazione. Inoltre, cosa per nulla secondaria, migliora il processo di indicizzazione da parte di Google: quindi chi vuole diffondere il proprio messaggio e acquisire visibilità non può davvero farne a meno. Le aziende, ad esempio, oggi utilizzano sempre più l’hashtag per promuovere, tramite i propri tweet, la conoscenza del proprio marchio e realizzare in questo modo un sensibile ampliamento del rispettivo bacino di utenza.